Grugliasco (To) – Domenica 23 febbraio si é svolta la terza stagione del Cross di Pedro, dedicato alla memoria dell’atleta e podista Gianni Pedrini, grande protagonista dell’atletica e del podismo piemontesi e non solo. In un percorso tutto ricavato all’interno della Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria dell’Università di Torino, sono stati circa cinquecento gli atleti che si sono fronteggiati nelle diverse categorie, con competizioni valide anche per il Campionato Provinciale nelle categorie master e per i campionati di società provinciali.
Certamente affascinante il percorso, che si addentrava nei frutteti della scuola di agraria, ma anche molto lontano da una concezione di Cross all’inglese, che vorrebbe gli atleti pronti a lottare contro campi di gara ricchi di fango. Quest’anno, peró, l’inverno particolarmente mite ha reso impossibile la presenza di queste condizioni di gara dire quanto affascinanti, con quasi tutti i cross (come quello della Pellerina e di Trofarello) che si sono disputati su prati asciutti.
Nel corso della stagione di Cross, buone le prestazioni degli “azzurri” del Running Center Club Torino, con un bravo Paolo Faccini, un buon Alberto Ferrero e, tra le ragazze, Cristina Rinella.
Con il Cross di Pedro, vinto da Bernard Dematteis e Carla Primo, é andata in archivio la stagione dei cross. Appena in tempo, visto che tutto il calendario successivo rischia di essere stravolto dall’emmergenza Coronavirus. Tra le gare rinviate o annullate ci sono la 21km del Po del 1 marzo e il Duathlon di Santena della stessa data, in attesa delle nuove decisioni delle autorità riguardo gli eventi sportivi, che saranno prese non prima di sabato 29 febbraio. Una situazione critica per podisti e organizzatori, ma dovuta per come si é evoluta la vicenda. Ai podisti, tuttavia, ci sentiamo di consigliare di non farsi prendere dal panico: mantenere la normale routine d’allenamento é possibile ed é sufficiente evitare di correre in gruppi di più di dieci persone per poter tranquillamente svolgere le normali sedute d’allenamento, dato che, per fortuna, non si sono ancora assolutamente presentate le condizioni (a parte nelle aree interessate direttamente dai focolai del virus) per fermare del tutto le attività all’aperto. Luigi M. D’Auria