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Donato Politica

Jean Giono insegna come diventare Contadini Pacifisti

17 marzo 2022

Torino – Nelle ultime tre settimane, quando il mondo Occidentale ha riscoperto la dimensione della guerra, un piccolo testo é tornato all’attenzione di una parte della critica. Si tratta del racconto “L’uomo che piantava gli Alberi di Jean Giono”. Parlare in questi giorni di questo testo sembra quasi un paradosso: Proprio nei giorni in cui la gran parte dei contadini e degli allevatori ucraini é stata forzata dagli eventi all’arruolamento, qual’é il senso assunto dalla vicenda un po’ utopica del protagonista del racconto di Giono, Elzéard Bouffier?

Il significato intimo della connessione fra il presente e l’opera di Giono é, a nostro avviso, quello del significato profondo delle definizioni di “nonviolenza” e di “missione”. Il pastore Bouffier, infatti, riesce a superare brillantemente entrambe le guerre mondiali estraniandosi nel suo remoto angolo di Provenza. Il suo ritiro, però, non ha la funzione di “fuga” dalla realtà politica presente, ma di risposta al dramma della guerra stessa mediante la rigenerazione dell’ambiente naturale e la scelta di piantare, tutto da solo, un’intera foresta.

La fantasia quasi fiabesca di Giono, autore unico e irripetibile nel panorama letterario europeo dello scorso secolo, ci riporta alla più stretta attualità, non solo riguardo la “crisi climatica”, ma anche e soprattutto riguardo le oltre cento guerre che si combattono in questo momento in tutto il mondo. Solo dando il proprio contributo in effettive “missioni di pace” (come quella di Elzéard) é possibile ripudiare completamente la guerra.

Il testo di Giono, dunque, ha valore di appello anche e soprattutto per i contadini ucraini. La ricostruzione e la resistenza di un Paese bombardato non possono che passare da prospettive di ampio respiro sociale, politico e spirituale. Per riprendere vitalità un terreno colpito da un missile ha bisogno di dieci anni: una prospettiva terribile, ma che Giono ci insegna a guardare in modo diverso: solo lavorando per le future generazioni e per ampie prospettive é possibile lavorare per la pace. Donato D’Auria