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Editoriale

Biodiversità e Territorio al Mercato della Terra di San Giorgio Canavese

17 maggio 2019

San Giorgio Canavese (To) – Le antiche tradizioni delle fiere agricole incontrano la tutela dei territori e della biodiversità nella quinta edizione del “Mercato della Terra e della Biodiversità” che si é svolta a San Giorgio Canavese l’11 e 12 maggio scorsi. Un evento che, in pochissimi anni, é diventato un vero e proprio punto di riferimento per il territorio canavesano, ma anche per gli appassionati di buoni cibi e buone pratiche agroalimentari.

Confermati, alla guida del comitato organizzativo del “Mercato”, Teresa Gallicchio, Presidente della Pro Loco di San Giorgio Canavese, e Andrea Zanusso, Sindaco del Comune, che ha scelto di rinunciare ad un impegno politico a livello regionale e sarà riconfermato alla guida della piccola realtà canavesana. Alle prossime elezioni amministrative, che si svolgeranno domenica 26 maggio, ci sarà una sola lista presente, segno che i cittadini hanno scelto di continuare ad appoggiare le politiche dell’aministrazione uscente.

Anche quest’anno sono stati cinquanta i produttori presenti a San Giorgio con i loro prodotti, molti dei quali inseriti all’interno del “Paniere” della Città Metropolitana di Torino o dei Presìdi Slow Food. Tra di essi, da sottolineare la presenza di Marco Damele, imprenditore agricolo di Camporosso, in Provincia di Imperia, che ha studiato e reintrodotto una varietà di cipolla dimenticata, la cipolla egiziana Ligure, la cui facilità di coltivazione e resistenza, unita alle sue applicazioni in campo culinario, é stata sottolineata anche da numerosi studi, iniziati dal botanico Libereso Guglielmi.

Tra gli eventi messi in calendario dagli organizzatori, anche alcune presentazioni di libri legate al Salone del Libro (svoltosi in contemporanea con il Mercato di San Giorgio) nell’ambito del circuito “Salone Off” e la collaborazione tra gli organizzatori del “Mercato e Slow Food”. Nella giornata di domenica, inoltre, spazio anche alla tradizione secolare della fiera bovina e agricola, che affonda le sue radici nel Medioevo e la cui memoria é stata recuperata anche grazie alla volontà della Pro Loco di unire l’evento tradizionale al Mercato della Terra e della Biodiversità.

A partire dalla prossima edizione, dunque, gli organizzatori saranno chiamati al difficile compito di mantenere alto il livello di partecipazione ad una fiera che, di fatto, ha acquisto un’importanza a livello nazionale, soprattutto per produttori piccoli e interessati a far conoscere i loro prodotti in contesti come questo, dove le antiche tradizioni contadine convivono con una moderna sensibilità verso la tutela del territorio e la biodiversità. Donato D’Auria