Torino – In una competizione elettorale peculiare come quella delle amministrative 2021, una delle principali novità é rappresentata da Angelo d’Orsi, candidato sindaco a Torino per una coalizione che vuole rappresentare l’unità delle sinistre. Storico gramsciano, d’Orsi é stato professore di Storia delle Dottrine Politiche, abbinando all’attività accademica una carriera di ricercatore e di saggista di assoluto livello, focalizzandoci sulla figura di Gramsci e sul mondo letterario italiano del primo Novecento.
La nostra testata ha avuto la fortuna di incontrare d’Orsi in un caffè torinese, conversando di politica e di futuro delle sinistre. L’obiettivo del professore é quello di “diventare Sindaco di Torino” , ma anche quello di ridare vita ad un fronte autenticamente di sinistra, in grado di unire partiti sempre divisi nella loro storia recente. “Una delle poche condizioni che ho messo nell’accettare la candidatura é stata la creazione di un progetto politico duraturo, seguendo l’esempio gramsciano dell’unità delle sinistre” ha dichiarato d’Orsi.
Tra i punti principali del programma, lo sviluppo di servizi di prossimità per il cittadino (con passaggio dalle “grandi opere” alle piccole opere utili, in grado di rigenerare i quartieri) e la cultura, non solo nelle zone centrali ma anche e soprattutto nelle periferie. Proprio la cultura é stata al centro di molti eventi della campagna elettorale di d’Orsi, con il professore che ha interpretato Gramsci in uno spettacolo teatrale che ha tratteggiato la vicenda umana e politica gramsciana al centro.
La candidatura di d’Orsi, nata in sordina, ha visto una crescita progressiva di interessi e attenzione, con endorsment importanti che sono arrivati da figure come Ken Loach e Alessandro Barbero, ma anche da tante persone comuni che si sono identificate nella “rivoluzione gentile” di un d’Orsi che é in piena risalita nei sondaggi (si parla di un 4% nei sondaggi, che a nostro avviso potrebbe crescere fino al 6-7%) e che presenta un programma strutturato per la città, in alternativa a candidati delle coalizioni “maggiori”. Solo il tempo potrà dire se questo sogno gramsciano avrà un seguito importante, ma certamente questa prima esperienza diretta in politica non potrà dirsi negativa per Angelo d’Orsi. Donato D’Auria