Amsterdam – A poco meno di sette mesi dalle Elezioni Europee del prossimo maggio, inizia ufficialmente la campagna paneuropea di Volt, il movimento paneuropeo fondato da Andrea Venzon. Fino a questo momento, Volt é stato l’unico partito ad avviare ufficialmente la propria campagna elettorale: l’occasione del lancio é stata fornita da una convegno di due giorni, svoltasi ad Amsterdam, in cui oltre cinquecento delegati (tra cui una cinquantina di italiani) si sono incontrati per tracciare le linee guida di una campagna elettorale che si articolerà in tre diversi livelli: locale (attraverso i gruppi di Volt che si stanno formando nelle diverse città), nazionale e, chiaramente europeo, con l’obiettivo di formare un gruppo parlamentare europeo autonomo (25 parlamentari europei provenienti da almeno sette Paesi diversi).
Uno dei vantaggi di Volt rispetto alle altre liste, a nostro avviso, é la sua unità in diverse nazioni europee. Nelle prossime elezioni europee, infatti, in molti Paesi (tra cui l’Italia) il quadro politico potrebbe mutare, generando una grande frammentazione nel Parlamento Europeo, dove molto probabilmente i gruppi tradizionali (il Partito Popolare e il gruppo dei Socialisti e Democratici) in favore di partiti e movimenti che, ad oggi, non si sono organizzati in gruppi paneuropei. Si tratta di uno scenario politico “liquido” che potrebbe rendere ancor meno efficace l’azione politica del Parlamento Europeo.
Volt, in questo panorama politico, si pone come un’alternativa progressista ai partiti sconfitti il 4 marzo. Dal 1 dicembre, però, la sfida più grande per questo giovane partito sarà raccogliere le centocinquantamila firme necessarie per presentare le proprie liste in tutte le cinque circoscrizioni elettorali italiane. È prematuro, inoltre parlare di alleanze, visto che Volt Italia ha deciso di rimanere autonomo, nonostante le affinità con liste quali +Europa. Per aumentare il radicamento sul territorio, poi, potrebbero essere formate delle liste locali per partecipare alle elezioni regionali in Piemonte ed Emilia Romagna, seguendo l’esempio di Volt Belgio, che ha ottenuto poco più dell’1% dei consensi alle Elezioni locali.
Nella Dichiarazione di Amsterdam i cinquecento delegati presenti hanno mostrato di avere le energie e la passione necessaria per provare a dare vita ad un nuovo movimento paneuropeo. Per provare a farlo, tuttavia, é necessario coraggio e un pizzico di “follia”, utili per far fronte alle grandi difficoltà legate all’emergere in un clima politico come quello attuale, poco favorevole alle istanze europeiste. La sfilata dei delegati per le vie di Amsterdam, tuttavia, dimostra che, nonostante tutto, sia ancora possibile credere in una nuova Unione Europea. Luigi M. D’Auria